Francesca Meana

INTERNI 70, The magazine of interiors and contemporary design, N°2 January-February 2024 – Mondadori

“Per un pittore la costruzione dell’immagine avviene per sovrapposizioni di colori, pennellata su
pennellata, velatura su velatura il dipinto prende forma, dal fondo si stagliano gli elementi ritratti.
Forme e colori divengono oggetti, paesaggi, persone.
Il processo pittorico prevede un tempo di lavoro, che non è solamente un “tempo tecnico” di
esecuzione, ma un momento in cui l’autore rielabora pensieri e ricordi che confluiscono man mano
sulla tela, contribuendo poi al risultato finale. Nella fotografia solitamente si affida tutto a uno scatto,
in un solo istante si sceglie di riprendere un soggetto, piuttosto che un altro, un’angolatura o un’altra.
Meana in questo progetto sceglie di procedere come un pittore: le sue fotografie sono costruite
sovrapondendo varie immagini tese a realizzare un vero e proprio racconto, racchiudendo
sensazioni e ricordi. Il punto di partenza sono fotografie di viaggio o di luoghi a lei cari, che in
questo modo si trasformano divenendo qualcosa di unico, legato indissolubilmente al suo vissuto.
In un primo momento chi guarda rimane affascinato dalla bellezza dei luoghi e dei colori, per poi
iniziare a perdersi nella lettura dei singoli elementi di cui è composta la foto. Questa minuzia di
dettagli ricorda un po’ i paesaggi di Brueghel dove la vista si perde tra le decine di figure che animano
la scena. Si nota, inoltre, una grande attenzione per la scala cromatica e la costruzione compositiva.
Anche se, a detta dell’autrice, la spinta per realizzare questo progetto, sia nata dalla percezione di un
mondo “inquinato “ da fotografie, il risultato denota una crescita e maturità di percorso; una scelta di
utilizzare la fotografia come mero strumento atto alla costruzione di qualcosa di più grande.”