Alberto Andreis

Babele

Omnia Vanitas

“Quando si ha a che fare con Alberto Andreis, non c’è da chiedersi se la scenografia sia un’arte al massimo livello. C’è da chiedersi se l’arte al massimo livello può permettersi di non essere scenografia, ovvero di non essere, comunque, costruzione di uno spazio immaginato, in quanto inesistente prima dell’opera, e inesistente al di
fuori di essa.”

“Ecco, io credo che l’arte di Andreis, quella pittorica e grafica, certo, ma anche quella di creatore ambientale, nei palcoscenici come negli interni domestici, parli della perfetta coscienza di quel presupposto storico, a cui hanno fatto seguito gli esempi del Bruegel della Torre di Babele, Monsù Desiderio, Piranesi, Escher, Sant’Elia, giusto per fare solo alcuni nomi fra i più indicativi a riguardo: è un teatro, quello, che può fare benissimo a meno degli attori, essendo esso stesso lo spettacolo, la rappresentazione.”
Scenari “che presuppongono sempre il silenzio più assoluto, ma non per l’impossibilità di un dialogo, come capita, ad esempio, nella grafica computerizzata, per eccesso di disumanità della controparte. Al contrario, il silenzio serve ad ascoltare ciò che in quei teatri risulta più umanizzabile, quello che le cose fuori da noi sono in grado di
raccontarci, a partire dalla loro forma, dalla loro costituzione visiva, che non è il caos, ma il succedersi di una precisa narrazione, l’esposizione di un senso compiuto, per quanto non sempre lampante. Opere dello straniamento, e dell’incanto alla stessa
maniera.”
Vittorio Sgarbi da “Spaesamenti”

“When it comes to Alberto Andreis, no wonder scenography is top level art. It is questionable whether top level art can afford not to be scenography, or anyway, not to be the construction of an imagined space, as imaginary both before and beyond the work of art. “
“Well, I believe that in addition to Andreis’s pictorial and graphic work, his work as a designer of stage sets and interiors stems from a complete awareness of the historical premise as examplified by Bruegel’s Tower of Babel, Monsù Desire, Piranesi, Escher, Sant’Elia, just to name but a few of the most meaningful ones in this regard: it is a theater, that can do very well without actors, being itself a show , a performance.”
Scenes ” always presupposing an absolute silence, but not due to the impossibility of a dialogue, as it happens, for instance, in computer graphics, because of the excessive inhumanity of the counterpart. On the contrary, silence is used for listening to what in those theaters seems to be more humanizable, what things around us can tell us, starting from their shape, their appereance , that is not chaos, but
development of a given narration, exposition of a sense, full although not always obvious. Works of estrangement, and of enchantment, too. “
Vittorio Sgarbi from “Disorientations

Biografia

Alberto Andreis, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano corso di scenografia.

Dal 1983 al 1989 è stato assistente dello scenografo Ezio Frigerio, partecipando al progetto per le scene del film “Cirano De Bergerac” di J. P. Rappeneau, Oscar 1990 per i costumi e nomination per le scene.

Ha preso parte come assistente alla progettazione di vari spettacoli con il regista Piero Faggioni. Nel 1985 firma la scena del del suo primo spettaolo al Theatre de Carouge di Ginevra con “Le Batteau pour Lipaia” di Arbuzov. Contemporneamente estende la sua esperienza di lavoro nel settore della decorazione d’interni collaborando con Celeste Dell’Anna e Diana Terragni.

Come pittore è stato invitato ad esporre a numerose mostre quali ad esempio “Ultime Generazioni” alla XII Quadriennale d’Arte di Roma del 1996, “Surrealismo Padano da De Chirico a Foppiani” (catalogo Electa) nel 2002, nel 2007, “Arte Italiana 1968 – 2007” a Palazzo Reale a Milano.

E nel 2012 ha preso parte alla mostra “La pittura metafisica in Italia ” presso il Panorama Museum di Bad Frankenhausen

Ha occupato inoltre la cattedra di scenografia all’ Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Vive e lavora a Parma.

Alberto Andreis was born in Brescia Italy in 1959 and now lives and works in Parma. His atmospheric works of art pertaining to the metaphysical are distinctly figurative.

Andreis graduated from the Accademia di Belle Arti of Brera and Milan. From 1983 to 1989 he assisted the designer Ezio Frigerio in a project for scenes of the film Cirano De Bergerac by JP Rappeneau which was Oscar nominated in 1990 for costumes and scenery.

As a painter Alberto Andreis has been invited to participate in numerous exhibitions including Ultime Generazioni at the XII Quadriennale de Arte in Rome in 1996, the Surrealismo Padano da De Chirico a Foppiani in 2002 and Arte Italiana 1968 – 2007 at the Palazzo Real in Milan in 2007.

Alberto Andreis has further exhibited at the Accademia di Belle Arti in Santa Giulia in Brescia.