Maurizio Bottoni

Maurizio Bottoni è nato a Milano il 19 marzo 1950. Si avvicina da giovanissimo alla pittura e fondamentale per lui è l’incontro con Giorgio de Chirico. Subisce il fascino del ritorno al “mestiere” che è proprio del Pictor Optimus e decide allora di approfondire personalmente le proprie conoscenze artistiche, studiando le opere e i trattati delle tecniche pittoriche dei maestri del passato. Riscopre la pratica della preparazione artigianale dei materiali, scegliendo la tecnica della pittura a tempera o a olio su tavola di legno, adeguatamente preparata, o su pergamena. Studia anche le tecniche dell’incisione all’acquaforte e al bulino, praticando personalmente la stampa delle prove e delle tirature al torchio nel proprio studio di Milano. Dal 1971, data della sua prima mostra personale alla Galleria Meravigli in Milano, l’esposizione delle sue opere in gallerie private o in rassegne pubbliche raccoglie sempre un grandissimo successo critico, suscitando la sorpresa degli estimatori e l’attenzione dei collezionisti più raffinati, italiani ed esteri. Risale al 1989 il primo incontro con Vittorio Sgarbi, tra i due si instaura un rapporto di profonda stima e affetto che continuerà negli anni. In uno scritto acuto e polemico del 2004 , Sgarbi definirà Bottoni “eretico” perchè non allineato alle mode. Nel 1990 gli viene assegnato il premio Suzzara , XXX edizione. Nel 1991 la Società Olivetti acquista dodici dipinti che saranno pubblicati nell’Agenda dello stesso anno. E la collaborazione con la Olivetti continuerà fino allo scioglimento della società stessa. E’ di questi anni l’inizio del sodalizio intellettuale con Giorgio Soavi, assiduo frequentatore dello studio milanese dell’artista. A Bottoni lo scrittore dedicherà molti racconti ed un romanzo rimasto incompiuto a causa della scomparsa dello scrittore. Ritrattista raffinato ,Bottoni si dedica a composizioni di ampio respiro come i grandi paesaggi ideali degli anni ’90 resi noti in una storica personale organizzata presso il Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Rimini del 1997. Gli interni di bosco ,le nature morte e i ritratti di animali si ritrovano spesso a confortare poeti intellettuali fino alle giovani schiere di pittori, storici dell’arte e critici che lo seguono con grande attenzione. Per il biennio 2003/2004 è stato membro della Commissione Scuola Arte e Cultura presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nei primi anni duemila sempre più importante nei suoi dipinti è anche il tema della meditazione sulla morte e sulla religiosità. Quadri di forte impatto emotivo: le Vanitas , il Cristo morto, la Corona di spine, Il velo della Veronica sono i simboli di un’attenta riflessione sulla civiltà attuale e le sue aberrazioni. Nel 2005 il prestigioso Panorama Museum, di Bad Frankenhausen in Germania, gli ha dedicato una grande mostra antologica, consacrandolo fra i più interessanti artisti europei. Numerose sono le rassegne collettive in luoghi istituzionali alle quali è stato invitato. Tra queste “Arte italiana-1968/2007” a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, Palazzo Reale nel 2007. Dello stesso anno sono la partecipazione alla 58° Edizione del Premio Michetti e la mostra “Nuovi Realismi” al PAC di Milano. Nel 2014 è presente nell’esposizione della “Collezione Franco Maria Ricci” al Museo di Arte Antiga di Lisbona. “Boschi e luoghi della natura” è la mostra personale in Villa Pariani, sede dell’Unione Industriale del Verbano Cusio Ossola, organizzata su invito dell’Amministrazione Comunale di Verbania. Nel 2011, presentato da Giorgio Forattini, espone l’opera “Migrazioni” alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. È dello stesso anno una grande retrospettiva organizzata presso il Museo Le Carceri, di Asiago. All’EXPO 2015 le sue opere sono nella mostra “Il tesoro d’Italia” presso il Padiglione Eataly. “Stupore nel reale” è il titolo della mostra personale organizzata nel 2018 presso il centro culturale di Milano e presentata da Marco Bona Castellotti . La sua pittura è stata definita “senza tempo” per il caratttere personalissimo legato alla tradizione , ma perfettamente inserito nella contemporaneità. Ed è stato oggetto di studio da parte di critici d’arte illustri, fra i quali, in più occasioni, Flavio Arensi, Marco Bona Castellotti, Vittorio Sgarbi, Giorgio Soavi e Roberto Tassi. Vive e lavora a Milano.

Maurizio Bottoni was born in Milan on 19th March 1950. He began painting when he was very young, his encounter with Giorgio De Chirico proving fundamental. He is fascinated with a return to the “vocation” of the pictor optimus and decides to deepen his own artistic knowledge, studying the works and essays on the pictorial techniques of the past masters. He discovers the practice of the artisanal preparation of materials, choosing the technique of painting with tempera or oil on an adequately prepared wooden panel or on parchment. He also studies the techniques of carving and engraving, personally carrying out the printing of the proofs and the runs of the hand press in his own studio in Milan. Since 1971, the date of his first solo exhibition at Milan’s Galleria Meravigli, the exhibition of his works, in private galleries or public reviews, have always met with enormous critical success, provoking the surprise of appraisers and the attention of the most refined collectors in Italy and abroad. He first met Vittorio Sgarbi in 1989, and the two still mantain a relationship of profound esteem and affection. In an acute and polemical article written in 2004, Sgarbi defines Bottoni a “heretic” because he does not align himself with any particolar trend. In 1990 he is awarded the XXX Premio Suzzara. In 1991 the Società Olivetti buys twelve of his paintings which are published in the Agenda that same year. The collaboration with Olivetti continues until the company closed. This time also marks the beginning of his intellectual friendship with Giorgio Soavi, a frequent visitor to the artists’s Milanese studio. The writer has dedicated many short stories and a novel to Bottoni, the latter remained unfinished due to the author’s death. A refined portaitist, Bottoni dedicates himself to broad ranging compositions, such as the grand, ideal landscapes from the 1990s made famous in a historic solo exhibition held at “Meeting for Friendship between Peoples” in Rimini in 1997. The depths of forests , the still lives, the portraits of animals often find themselves uplifting poets, intellectuals and the young swathes of painters, art historians and critics who follow him with great attention. In 2003 and 2004 he was a member of the Commissione Arte e Cultura at the Ministry for Education, University and Research. In the early 2000s, meditation on death and religiousity becomes a them of growing importance in his paintings. These paintings have a strong emotional impact : Vanitas, Cristo Morto, Corona di spine , Il velo della Veronica are symbols of a careful reflection on current civility and its aberrations. In 2005 the prestigious Panorama Museum, in Bad Frankenhausen (Germany), dedicates a large anthological exhibition to Bottoni, establishing him as one of Europe’s most interesting artists. He has been invited to numerous collective reviews in institutions throughout Italy and abroad, including “Arte Italiana 1968-2007” curated by Vittorio Sgarbi (Palazzo Reale, Milan 2007). In the same year he takes part to the 58th edition of the Premio Michetti and to the exhibition “Nuovi Realismi” at the PAC in Milan. In 2014 he takes part in the exhibition of the “Collezione Franco Maria Ricci” at the Museo de Arte Antiga in Lisbon. “Boschi e luoghi della natura” is the title of his solo exhibition in 2010 in Villa Pariani, headquarters of the Unione Industriale di Verbano Cusio Ossola, organized by invitation from the Amministrazione Comunale of Verbania. In 2011 his work Migrazioni is presented by Giorgio Forattini, at the 54th International Art Exhibition at the Venice Biennale. That same year saw a significant retrospective of Bottoni’s work organized by “Le carceri Museum” in Asiago. At the EXPO 2015 his works are included in the exbition “Il tesoro d’Italia” in the Eataly Pavilion. “Stupore nel reale” is the title of his solo exhibition organized in January 2018 by the Cultural Centre of Milan and presented by Marco Bona Castellotti. His painting has been defined as “timeless” for its highly personalized character linked to tradition but perfectly integrated in modern days. He has been studied by illustrious art critics, including, on multiple occasions, Flavio Arensi, Marco Bona Castellotti, Vittorio Sgarbi, Giorgio Soavi and Roberto Tassi. He lives and works in Milan.